LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Emilia Filocamo
|
|||||
La poesia è questione di sangue. Una bazzecola imbrattare, scorazzare con il verso sotto il braccio a mo' di baguette o di giornale. Ma la poesia, quella che io e te sappiamo, quella è come il parto, l'ustione, la frattura. Scrunch fa l'osso ed il tendine saluta, vaporetto in partenza all'ora di punta. La poesia è il primo dente cavato dalla tenaglia con insolenza, il primo ingresso d'uomo in donna, la macchia da femmina nella teglia immacolata della fu bambina in un giorno di scuola. E poi è lutto, tac, finito, rotto, irrimediabile, inguaribile, letale. Quindi a tutti gli impostori, agli sfaccendati, ai presuntuosi va detta questa cosa: poesia è fame più dolore. Quando vedo tanto sorriso, quando fiore e gioia rimano sale e pepe, inorridisco. Noi siamo ingessati e contusi dopo ogni cosa che ci esplode dentro e che si aggrava. Guai ad alzarsi sani dalla diagnosi di questo malanno. Non si cura al moncherino il pezzo mai formato. |
|